© Daniela Fiocchi 2014. All rights reserved.
Laureata a 23 anni al Politecnico di Milano.
Iscritta all'Ordine degli Architetti di Milano dal 1982, ha collaborato con gli studi di architettura Belloni, Sottsass, Aulenti, Mendini.
Prosegue la tradizione di famiglia nella progettazione architettonica e di interni, estendendola al restauro e al riuso di edifici storici con attenzione alla ricerca filologica e dei materiali.
Eredita e coltiva un patrimonio di conoscenze e relazioni con artigiani di antico "saper fare", consapevole del valore del lavoro di squadra.
Da sempre, ha accostato l'attività professionale con quella di tramandare cultura attraverso l'insegnamento della storia dell'arte e dell'architettura, ha scritto in particolare su Caravaggio e Galeazzo Alessi.
il contesto
l’uso
la sostenibilità
“il progetto è una sintesi di relazioni tra i fattori contestuali del sito e la forma dell’edificio, tra l’esterno e i suoi interni, tra i bisogni di utilizzo e la sostenibilità delle risposte a essi. Relazioni fatte di connessioni, di sconnessioni, ri-connessioni; realizzate attraverso il disegno, le tecniche, i materiali, ma prima di tutto attraverso l’analisi, l’ascolto, la percezione, la comprensione, l’interpretazione”
lo spazio abitato
il “clima” (luci, colori, temperatura, …)
i materiali
“l’interno è, all’inizio, ciò che circonda per poi divenire ciò che è circondato: la scala, il volume e lo spazio in cui collocare le persone che li occupano e i visitatori che vi accedono dall’esterno, i luoghi dove farli sostare e i collegamenti da far loro percorrere. La comprensione dei loro bisogni, dei loro gusti, del loro stile e l’interpretazione di essi – e talvolta il loro orientamento e la loro educazione – trasforma l’interno in un ‘luogo per l’uomo’. E quando la trasformazione riesce anche sul piano formale, l’architettura diventa arte”
la storia, la comprensione e la consapevolezza, la narrazione
la tecnica: liberazione, consolidamento, integrazione
il ‘futuro del passato’: lo spazio e il bene ritrovato
“la salvaguardia del patrimonio culturale e la messa in collegamento con la collettività perpetua la memoria di un’umanità remota e della sua identità ed è tra i doni più belli e preziosi che si possa fare alle generazioni future”
dalla dialettica al dialogo: il rispetto dell’esistente e l’incontro col nuovo
la riqualificazione
la memoria e il riuso: il confronto tra salvaguardia e riadattamento
“per me il recupero e il riuso di un edificio storico è forse la forma maggiore di architettura; è certamente la più complessa. Rispettare l’esistente e dare a esso la continuità d’uso richiede sensibilità, riflessione e applicazione rigorosissima, ed è un dovere culturale di ogni architetto e insieme la risposta più efficiente alle esigenze sempre maggiori di sostenibilità”
Progetto e Direzione lavori: Arch. Daniela Fiocchi
Restauro Conservativo
XVI Secolo, Galeazzo Alessi
La chiesa di San Barnaba, insieme con Palazzo Marino, il progetto di San Vittore al Corpo e la facciata di Santa Maria presso San Celso, è il lascito milanese di Galeazzo Alessi e si può considerare una delle tappe della messa a punto della tipologia della chiesa riformata cinquecentesca che trovò poi nel San Fedele del Tibaldi e nella romana chiesa del Gesù del Vignola le sue più compiute realizzazioni.
Progetto e Direzione lavori: Arch. Daniela Fiocchi
Immobile Vincolato
1932-1934, Gigiotti Zanini
Opera fra le più note dell'architetto Gigiotti Zanini, figura di rilievo del "novecento" milanese, costituisce un innovativo esempio sul piano tipologico e del rigore, quale risultato di una più vasta sistemazione urbanistica dell'area, anticamente occupata da piccoli caseggiati, orti e giardini.
Progetto e Direzione lavori: Arch. Daniela Fiocchi
Restauro Conservativo
metà Secolo XIX, Giuseppe Mengoni
Il progetto del 2014, sponsorizzato da operatori privati, si configura come il più esteso e organico recupero delle facciate interne dello storico passage milanese dalla sua costruzione.
Progetto e Direzione lavori: Arch. Daniela Fiocchi
Dal XVIII secolo al contemporaneo, passando per il Neoclassico,
l'ecclettismo e il liberty
La casa dell'uomo - luogo dove ognuno si ritrova - attraverso alcuni interventi, sempre in dialogo tra tradizione e tecnologia, per una visione d'insieme che evidenzia la ricerca di armonia e una progettazione consapevole, attenta, rispettosa e aperta al futuro.